Come si produce il vaccino Vaxzevria (ex COVID-19 Vaccine AstraZeneca)

Per ottenere un vaccino a vettore virale come il vaccino Vaxzevria (ex COVID-19 Vaccine AstraZeneca), si costruisce un involucro (capside virale), che contiene il DNA con le istruzioni che permettono alle cellule del nostro corpo di costruire la proteina Spike (la proteina che il coronavirus ha sulla sua superficie che gli permette di entrare nelle nostre cellule), verso la quale vogliamo immunizzarci.

Il vettore che utilizza AstraZeneca per il suo vaccino è un adenovirus di scimpanzé (questo adenovirus di scimpanzé non è già conosciuto dal nostro sistema immunitario e quindi non ci sono anticorpi che lo distruggono).

Si prende l’adenovirus, gli viene tolta la parte di DNA che lo fa riprodurre e gli viene inserita la parte di DNA che fa produrre la Spike. Così facendo abbiamo ottenuto un vaccino a vettore virale contro il coronavirus, (in realtà non andiamo a scomporre il virus, lo formiamo costruendo un DNA che codifica per quel virus + la proteina Spike – i geni che lo fanno riprodurre).

Quindi avremo un virus che fa produrre alle nostre cellule la Spike, senza però la parte di DNA che gli permette di riprodursi.

Per ottenere miliardi di vettori virali, per fare milioni di dosi di vaccino entra in gioco l’ingegneria genetica.

I geni che servono per riprodurre quasi all’infinito il nostro vaccino sono contenuti in una particolare linea cellulare costruita per questa funzione, la HEK293. Per produrre il vaccino vengono generate miliardi di cellule HEK293 tutte eguali a sé stesse (clonate) in giganteschi bioreattori (silos di acciaio da 2000 litri).

Ottenuto il giusto numero di cellule viene trasferito ad esse il DNA costruito ad hoc (transfettare) per realizzare il nostro vaccino a vettore virale, che solo in queste cellule riuscirà a moltiplicarsi generando miliardi di copie di sé stesso.

Finito questo processo (tre settimane circa) il vaccino viene estratto e purificato attraverso processi abbastanza complicati che evito di approfondire per non tediare. Le cellule della linea HEK293 fungono da incubatori, servono soltanto a produrre il vaccino, e quando ne hanno prodotto in quantità vanno incontro a morte (lisi), liberando ulteriore “virus-vaccino”.

Nel prodotto finito (quello che ci viene iniettato per intenderci) non c’è traccia di cellule HEK293 (sarebbe una contaminazione inaccettabile).

(cfr. EMEA assesment report 29 gen 2021 EMA/94907/2021 https://www.ema.europa.eu/en/documents/assessment-report/vaxzevria-previously-covid-19-vaccine-astrazeneca-epar-public-assessment-report_en.pdf par. 2.2.3. Finished medicinal product)

Questo vaccino una volta iniettato forza le nostre cellule a produrre la proteina Spike, ad esporla sulla superfice cellulare e quindi a generare la risposta immunitaria.

Il nostro corpo quindi produce anticorpi contro la Spike che ci permettono di fermare e neutralizzare il tristemente famoso SARS COV2 comunemente chiamato coronavirus.

Immagini cortesemente fornite da LaPipette / lapipette.com

e Foto di Mika Baumeister su Unsplash

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